L’immobile, sito in Follonica, è costituito da un lotto urbano con un piccolo volume a un piano, che si affaccia su una propria corte/giardino, collegato con un piano interrato.

Il centro abitato di Follonica si sviluppò intorno alle Fonderie volute da Leopoldo II di Toscana nel 1834 che avevano una rilevante importanza economica e culturale. L’uso del ferro e dei suoi derivati sono comunque tipici della città sin dal tempo degli etruschi.

In questo contesto si inserisce l’idea del progetto utilizzando il ferro come elemento di rinnovo nella ristrutturazione. 

L’assenza di luce e di dialogo tra interno ed esterno ha portato all’apertura della facciata sud del volume al piano terra e un taglio nel solaio del volume interrato. La struttura portante in profili di ferro necessaria per l’adeguamento strutturale diventa lo scheletro dell’edificio che dallo spazio interno si proietta verso l’esterno; dove una schermatura solare mediante un tendaggio costituita dal recupero di vele nautiche scorre su di essa andando così a regolare l’apporto di luce e calore nelle varie stagioni.

Il taglio zenitale diventa, in superficie, un volume che delinea lo spazio esterno, scandendolo in superfici distinte per le loro materialità. Una fascia flottante in lastre di peperino bocciardate è la principale zona servente esterna, le lastre sono modulate per racchiudere vari utilizzi, una leggera svasatura che crea una doccia e fori con spot luminosi. Il pavimento in ghiaia prende la funzione di regolatore del calore per la soletta del piano interrato e una zona verde che rimanda all’idea dell’hortus conclusus dei giardini medioevali.

Queste superfici sono collegate con l’esterno mediante un portale che trova la sua forma dalle linee dell’edificio; anch’esso in ferro, lasciato arrugginire naturalmente e in seguito trattato con oli per esaltare la sua vera materialità.

La linearità delle forme e la complanarità delle superfici creano un dialogo costante tra interno ed esterno.

L’Ufficio/Atelier è concepito per un dialogo stretto tra spazi serviti e spazi serventi;

I servizi le librerie e i complementi di arredo si collocano all’interno di nicchie nella muratura, affacciandosi sugli spazi di lavoro.

In questo modo lo spazio risulta libero, quindi puro nella sua forma.

L’elemento ferro si ritrova anche all’interno nei tavoli e nelle nicchie come filo conduttore di forma e materialità.

Ogni elemento compositivo viene così percepito per la propria espressione funzionale.

C01

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STUDIO/ATELIER

C03

C04

ARCHITETTURA

PROGETTI

CONCORSI

Studio/Atelier

Follonica GR, Italia

Committente: Privato

Progetto e Direzione Lavori: Arch. Giulio Conti, Arch. Bernardo Claus

Progetto Strutture: Ing. Alessio Ferrari

Progetto: 2009  Realizzazione: 2011

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