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La soluzione proposta mira a delineare un organismo architettonico che, pur nella sua caratterizzazione, possa dialogare con il contesto monumentale nel quale è inserito. In particolare vengono individuate forme e soluzioni che permettano di mantenere l’originario rapporto tra edifici, visuali e spazio pubblico. L’articolazione della rampa è infatti il frutto dello studio dei rapporti intercorrenti tra gli elementi del monumento e del rapporto creato tra questi ed il contesto urbano. I rapporti percettivi generano la forma. Il progetto mantiene in essere l’attuale sistema di visuali basato sulla visione angolare più che su quella prospettica e mitiga l’effetto di asimmetricità che si viene a creare in facciata. Sul prospetto frontale la rampa si configura come continuazione della scalinata esistente; essa prosegue gli allineamenti e la scansione delle pedate e delle alzate, così da mantenere la funzione di basamento ed attacco a terra della facciata.
Sul prospetto laterale è invece la rampa con il suo degradarsi a definire e conformare il ritmo e la forma degli scalini. La semplicità e la linearità delle forme, caratteristiche di un linguaggio contemporaneo, consentono di non distogliere l’attenzione del visitatore dall’oggetto principale del suo guardare.
L’intera rampa è un organismo strutturalmente autoportante ed indipendente dalle strutture esistenti. L’installazione non richiede opere di fondazione né di ancoraggio. In questo modo, oltre ad essere garantito l’esistente, rimane possibile senza eccessivi oneri la modifica o addirittura la rimozione dell’intero manufatto. La struttura portante è costituita dallo stesso involucro esterno metallico, sorretto ed irrigidito da traversi sagomati posti al di sotto del piano di calpestio. L’attacco a terra è realizzato mediante piastre saldate ai traversi. Il peso della rampa non grava sulla scalinata esistente; l’accosto e il mantenimento dei piani è garantito dalla presenza di giunti elastici. Il materiale usato per la realizzazione di tutta la struttura interna ed esterna della rampa è l’acciao COR-TEN; caratteristiche del materiale sono l’elevata resistenza alla corrosione e l’elevata resistenza meccanica che danno il nome al materiale. Tali proprietà consentono di realizzare una struttura leggera, sottile e resistente all’ambiente esterno. L'acciaio COR-TEN, esposto alle diverse condizioni atmosferiche, si riveste di una patina uniforme e resistente, costituita dagli ossidi dei suoi elementi di lega, che impedisce il progressivo estendersi della corrosione. Il materiale risulta inoltre compatibile dal punto di vista cromatico con gli elementi esterni della Cattedrale, non discostandosi molto dal tono del marmo rosso che segna la bicromia delle facciate. La balaustra è costituita invece da una lastra di vetro strutturale sulla quale è collocato il corrimano. Tale soluzione non appesantisce l’equilibrio tra rampa e monumento.
Nella progettazione della rampa si è tenuto in particolare conto della riconoscibilità del nuovo intervento rispetto al monumento esistente sia dal punto di vista figurativo e materico sia dal punto di vista fisico. La rampa non si accosta mai in maniera diretta all’esistente ma si avvicina ad esso mantenendo visibili i punti di contatto. Questo approccio è ben visibile nell’accosto con la scalinata esistente e in quello con la facciata meridionale.
L’organicità con il monumento è perseguita attraverso le forme architettoniche e non attraverso la mimesi materica. La colonna commemorativa della Provincia di Grosseto, posta nell’angolo sud- occidentale della cattedrale, potrà essere ricollocata a poca distanza dalla sua attuale posizione.
La semplicità del progetto garantisce una facile manutenzione ed esclude la possibilità di usi impropri.

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ARCHITETTURA

PROGETTI

CONCORSI

Eliminazione delle barriere architettoniche nella Cattedrale di Grosseto

Grosseto, Italia

Ente Banditore: Diocesi di Grosseto

Progetto: Arch. Giulio Conti, Arch. Bernardo Claus, Arch. Simone Rusci, Arch. Gesuè Ariganello

Concorso: 2011

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