L’idea nasce dalle campagne Toscane, vaste, sconfinate, secche; La paglia, elemento costante, diventa l’ispirazione. 
Il progetto parte dal negativo, dal cassero. La paglia diventa il vuoto, lo spazio. Presa come modulo, nelle sue varianti, balla e rotoballa, compone la pianta che si sviluppa in due sensi. Il primo è la vita del vino, seguendo le varie fasi si sviluppano linearmente gli spazi: pigiatura, fermentazione, stagionatura, invecchiamento. L’altro è una piccola abitazione per la gestione della cantina. I due si incontrano e formano uno spazio residuo centrale pubblico di degustazione e ricevimento. La paglia usata come negativo viene affiancata da casseri metallici e gettati con una mescola di calcestruzzo bianco e argilla, a sua volta viene rimossa e bruciate le rimanenze con un fuoco morto creando così un'atmosfera propria che richiama la nascita delle cantine nelle grotte naturali. Fiaschi di vino inseriti nel cassero diventano le prese di luce. La forma quadrata provoca un'autoreferenza che contrasta la sinuosità del territorio.

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C04

LA CASA DEL VINO

La Casa del Vino

Toscana, Italia

Committente: Privato

Progetto: Arch. Giulio Conti

Progetto: 2006

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